«Prima di chiudere gli occhi vorrei vedere un mondo migliore»
inserito il 24.08.2012
Gianna Bernasconi: La missionaria laica ticinese pronta a ripartire per il Sud dell'India
Incontro Gianna Bernasconi, la missionaria laica di Riva San Vitale molto conosciuta dai ticinesi per la sua attività che dura da ormai 45 anni in India, nella sua cameretta d’albergo. E’ appena stata alla Grotta a pregare la Madonna. Era venuta a Lourdes l’ultima volta nel 2006, l’anno dopo lo tsunami, e dopo aver passato un lungo periodo a portare aiuto a quella parte dell’India del sud pure molto colpita da quell’evento naturale che provocò centinaia di migliaia di morti. Questa donna ormai non più giovane ma con una grande forza ideale dentro di sé è qui a Lourdes «per pregare per il Mondo. Vorrei avere la possibilità, prima di chiudere gli occhi, di vedere cose più belle, in particolare per i giovani, affinché possano trovare la strada giusta. So che c’è una gioventù ancora con valori, ma se appena guardiamo un po’ intorno siamo confrontati con grandi problemi». E Gianna vede una notevole differenza tra quanto lei ha potuto toccare con mano in India e quanto constata in Occidente. «Nella nostra società tanti valori sono andati smarriti. Il primo e più importante - dice - è quello della famiglia».
Intanto si sta preparando per ripartire per l’India. «Sì è così. Alle fine dell’anno riparto per la città di Chennai, sempre nel sud dell’India. All’età di 27 anni ho deciso di dedicare la mia vita a questo impegno, perché convinta che se vuoi davvero fare qualcosa di bello ci devi credere in modo totale, devi andare fino in fondo». Malgrado alcuni acciacchi, il più grave un dolore alla schiena per lo schiacciamento di alcune vertebre causato dal continuo camminare sulla sabbia in India proprio nell’anno dopo lo tsunami, ha già pronta l’ennesima missione. «Stiamo realizzando 60 case per famiglie prima costrette a vivere nelle bidonville». Nel frattempo sono sorte scuole e centri comuni per i giovani. «Sono strutture permanenti; qualcosa che rimane e che servirà sempre. In particolare lo sforzo è legato all’educazione e alla formazione dei giovani. Oggi in India il 95% dei bambini va a scuola. Da 2 anni il Governo ha reso obbligatoria la frequenza scolastica. Hanno fatto molti passi avanti. L’India è un Paese in crescita. Ma è pure un paese con oltre un miliardo di abitanti, dove convivono ancora molte contraddizioni; dove le caste sulla carta sono state eliminate, ma per il momento in alcuni settori ancora esistono. Per questo motivo il discorso educativo è molto importante».
Quando parla della sua “nazione adottiva” Gianna Bernasconi è un fiume in piena. Ma non può nemmeno esimersi dal fare paragoni con il “nostro” mondo. «Vedo molta indifferenza nelle nostre comunità. Si lavora o si studia durante la giornata e poi alla sera ci si richiude in casa, magari davanti ad un computer o davanti alla televisione.
La vita comunitaria manca; non c’è l’interesse per l’altro e cresce una società individualista. In India, dove la povertà è purtroppo ancora una realtà, vi sono però altri tipi di comportamento. Non sostengo che lì sia tutto bello, ci mancherebbe. Ma esiste un altro tipo di approccio verso i problemi della gente.
Oppure verso le cose belle della gente».
(di Gianmaria Pusterla, articolo tratto dal GdP del 23.08.2012)
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