Attualità e Notizie

Quegli ottocento cuori di cui Maria ha bisogno
inserito il 17.08.2010

Si va a Lourdes per chiedere aiuto alla Madonna. Per chiederLe che ci aiuti ad affrontare le difficoltà della vita, soprattutto le malattie, nostre e dei nostri cari.

Quando parti, tanti amici ti chiedono di ricordarti di questo e di quello, e tu dici “sì, mi ricorderò”. Ma bisogna quasi scriversi su un biglietto tutte le richieste, per evitare di dimenticarsele. Sono molto contento di poterci andare anch’io quest’anno, con il pellegrinaggio diocesano, che tra tutte le modalità di visita alla grotta di Bernadette è forse la più completa e la più bella. Perché? Perché -lo scrissi tre anni fa alla mia prima esperienza di questo genere- è un gesto di popolo nella sua forma perfetta, con la guida del vescovo coadiuvato dai suoi preti e con i fedeli che fanno corona (e servizio) ai protagonisti più “accreditati” del pellegrinaggio, i nostri malati. Ma quest’anno, al momento della partenza, è arrivata una notizia che ha scosso un po’ tutti (anche se il pericolo -diciamolo chiaro- è passato): la minaccia di un attentato. A me sono venuti alla mente quelle migliaia di pellegrini musulmani che in questi ultimi anni, solo perché fedeli di una denominazione piuttosto che di un’altra (sciiti o sunniti), hanno pagato con la vita il loro gesto di devozione: penso soprattutto ai massacri perpetrati dai terroristi nelle moschee dell’Iraq o del Pakistan. È la prima volta che la minaccia lambisce Lourdes. Che senso può avere per noi? Lo esprimerei così: in quel santuario, luogo di grandi e piccole conversioni e di tanti miracoli scientificamente documentati, la Madonna ha bisogno dei cuori di ognuno di noi, degli ottocento svizzeroitaliani, per raggiungere gli abissi di bisogno e di dolore che in tutto il mondo urlano al Suo affetto di madre. Perché solo il cuore di uomo, di ogni uomo, è grande abbastanza per contenere tutto il mondo. Il cuore, luogo di incontro tra l’io e il Mistero, è infinito. Per questo dovremo mettere la nostra fede e la nostra preghiera a Sua disposizione. La fede e la preghiera sono un dialogo con il Mistero riconosciuto presente nella realtà perché entrato nella nostra vita attraverso testimonianze di umanità così viva e così vera da non potersi spiegare diversamente che con una presenza divina. Ma il Mistero fattosi uomo, Cristo, ha bisogno di questo nostro riconoscimento e di questa nostra attenzione. Cristo vuole parlare con la sua creatura, vuole davvero dialogare con noi. Rovistando nei giorni scorsi tra le omelie tenute a Lourdes dall’indimenticato vescovo di Lugano Eugenio Corecco, mi sono imbattuto in un suo soprendente tentativo di spiegare ai fedeli perché avvengano i miracoli. Nella nostra vita -diceva- sperimentiamo che quando amiamo una persona desideriamo ardentemente poter parlare con lei. E pur di poter comunicare con la persona amata siamo disposti a concederle qualsiasi cosa. Tanto grande è il desiderio di Cristo di poter parlare con noi -concludeva Corecco- che Egli è disposto a concederci qualsiasi cosa, anche...un miracolo pur di avere la nostra attenzione. Il vero miracolo però, e Lourdes lo fa capire a chiunque, è la fede. Perché per dire di sì al Suo amore e aderire a Lui è necessaria anche la sua Grazia. Buon pellegrinaggio a tutti.

(di Claudio Mésoniat, articolo tratto dal GdP del 16.08.2010)



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