Si arriva a Lourdes stanchi e non si ha tempo di riposare. Chi va per la prima volta può ricavare dalla città un’impressione strana: non tanto per il clima bizzarro quanto per le migliaia di negozi di chincaglieria religiosa.
Ci si potrebbe chiedere: «Questa è la città del Dio Trino o del dio quattrino?»

La reazione ideale è quella di non spendere nulla in questa baraccopoli devozionalistica, varcando con sollecitudine i cancelli dell’immensa spianata con le Basiliche e la Grotta.
Non consiglio a nessuno di passare tutta la notte davanti alla Grotta, ma, questo sì, di restarci un buon momento.

«Dio conta solo fino a uno». Tu sei per Dio tanto importante quanto l’intero universo. Forse la stessa preghiera vocale si spegne sulle nostre labbra.

Penso a una parola di Paul Claudel: «Je viens vous regarder». Sarebbe una grazia se capissimo che possiamo pregare senza formule, libri o libretti. Lo Spirito prega in noi e ci fa sentire avvolti dalla bontà infinita di un Padre che, con Maria, ci ha dato Gesù.

(di don Sandro Vitalini, articolo tratto dal GdP del 21.08.2012)