Quando leggerete questa pagina gli oltre 800 pellegrini partiti tra ieri e questa mattina dalla Svizzera italiana saranno già a Lourdes dove raggiungeranno il vescovo Pier Giacomo che lì è arrivato ieri sera da Madrid, dopo aver partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù (GmG). A Lourdes i pellegrini incontreranno diverse decine di ragazzi ticinesi che dopo la GmG, sulla via del rientro in Svizzera, hanno deciso di sostare nel santuario pirenaico. Dodici di questi reduci della GmG, addirittura, si fermeranno a Lourdes come volontari. Ed è questo cuore giovane ciò che tocca chi scrive, il vedere questi giovani che a Lourdes stanno affluendo in queste ore provenienti da Madrid che, insieme ai tanti ragazzi e ragazze di tutto il mondo tra cui quelli venuti dal Ticino con il treno di pellegrini e malati, sono il volto di una Chiesa, fresca, presente, decisa, generosa, che affascina, coinvolge, emoziona, entusiasma.

Una Chiesa che c’è, che nonostante la distrazione mediatica o la disinformazione di cui è spesso vittima, esiste, vive ed opera. Ieri sul treno dei pellegrini qualcuno ancora mi ricordava l’impronta di centinaia di giovani neocatecumenali che in questi giorni sono stati in alcune località del Ticino per evangelizzare prima di andare a Madrid.

Qui a Lourdes i nostri pellegrini incontreranno non centinaia ma migliaia di ragazzi che dopo due settimane intense di GmG sono venuti ancora a pregare, a testimoniare e molti, moltissimi a fare servizio, cioè a lavorare gratuitamente, in turni pesanti, volontari a fianco dei malati. Solo chi ha fatto una GmG e Lourdes, sa bene cosa vuol dire un doppio appuntamento di questo tipo. Poi ci sono tutti i ragazzi che la GmG non l’hanno fatta ma sono qui, mettendoci le ferie.

A questa bontà va data ragione, anche se come ogni vera bontà sa bene di essere come una grande pianta che cresce silenziosa in un mondo istintivamente distratto e che, muovendosi di istinto, guarda di più al caos, alla confusione, al rumore organizzato di pochi che al tranquillo buon operare di un popolo fatto da tanti giovani e da numerosi adulti, pure loro generosamente al servizio e indispensabili testimoni di un credo e di uno stile di vita buona che si tramanda da decenni, per il bene di tutta la nostra società che è in Ticino. È bello essere tra questa gente che crede, prega e opera con umiltà, che non cerca gloria.

(di Cristina Vonzun, articolo tratto dal GdP del 22.08.2010)

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