“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”: in questo passaggio del Magnificat si concentra il tema del pellegrinaggio. E ieri pomeriggio nella Basilica del Santo Rosario, il vescovo Valerio ha iniziato a introdurre il tema, partendo dalle letture: sia la prima lettura dal Libro dei Giudici, sia il Vangelo presentavano però un quadro poco incoraggiante, a prima vista, per chi ha deciso di mettersi in viaggio per giungere a Lourdes.

Nella prima lettura il popolo dell’alleanza viene presentato nella sua inguaribile tendenza ad allontanarsi dal Signore, mentre il Vangelo ricordava quanto la nostra tendenza ad av vicinarsi all’Onnipotente sia spesso velleitaria, non profonda. Ma il Vescovo ha invitato a rovesciare questa nostra prospettiva: non siamo noi – ha detto – che abbiamo la ricetta per essere vicini a Dio, ma dobbiamo capire che è l’amore di Dio che ci farà cambiare. «Siamo qui a Lourdes per renderci conto che dal primo giorno della nostra vita Dio ha già cominciato a fare cose bellissime, anche se noi ci ostiniamo a vivere nei nostri schemi». Dobbiamo così, ha ricordato mons. Lazzeri, «lasciarci abitare dalla vita che ci viene incontro, fidandoci di Colui che ci ha fatto nascere». Se così sarà tutta la nostra vita sarà un Magnificat. E poi il Vescovo ha chiesto ai pellegrini durante la serata di «lasciarsi riposare dalla bontà del Signore, per riuscire a immaginarci migliori di quanto non siamo mai riusciti a pensare». Che bell’invito per la prima serata da passare a Lourdes. Capire che Dio ci vuole bene, prima di tutto e prima di tutti e nonostante tutto. Una condizione iniziale essenziale per vivere poi questo incontro con Lui. Un attimo prima dell’omelia i pellegrini ticinesi avevano quasi già deciso di lasciarsi dav vero coinvolgere: il canto dell’Alleluia prima del Vangelo è risuonato potente all’interno della Basilica. Come dire: siamo pronti a seguire il percorso che il pellegrinaggio ci proporrà. La Messa è stata accompagnata da canti intonati dagli scaut con le chitarre, alternati con i canti accompagnati dall’organista Antonio Bonvicini.

Tutti assieme per la foto
È una consuetudine quella di fare una foto ricordo con tutti i pellegrini riuniti davanti alla Basilica del Rosario. Una foto che poi il Giornale del Popolo potrà pubblicare lunedì, così da immortalare tutti i partecipanti. Una fila accurata, con Ivo Pellegrini, responsabile dell’Ospitalità assieme a Giovanni Galli e Loretta Jelmini, a impartire come sempre e come per ogni celebrazione gli “ordini”. Ma prima, all’ombra delle piante che contornano la grande piazza e in attesa della foto, c’è stata l’occasione per il primo incontro in comune tra tutti i partecipanti.

È un incontro informale che dà l’occasione per salutarsi, per augurarsi un buon pellegrinaggio. Qui c’è gente che a Lourdes torna per decine di volte, assieme a persone che per la prima volta hanno raggiunto la città mariana francese. Come i coniugi Michele Tonelli e Barbara Rossi Tonelli di Cadempino. Loro si sono fatti convincere da una coppia di amici ad affrontare il viaggio. Sono giunti in aeroplano ieri e subito a mezzogiorno ritrovo per il servizio in mensa. Faranno i brancardiers in questi giorni. Un servizio per gli altri. E si lasceranno sorprendere da tutto quello che capiterà attorno a loro e dentro di loro.

(di Gianmaria Pusterla, articolo tratto dal GdP del 22.08.2017)
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